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ari viaggiatori, oggi vogliamo raccontarvi di come sta cambiando il turismo negli ultimi anni. Le città e il turismo hanno un rapporto contrastante: troppo turismo rischia di distruggere l’autenticità dei luoghi, troppo poco può portare alla fine di molte attività. Dopo questi anni di pandemia, il turismo si sta evolvendo: voi non siete più dei semplici viaggiatori, siete cittadini temporanei dei luoghi che visitate. Come comportarsi per seguire questi cambiamenti? Scopritelo leggendo il nostro articolo e ascoltando l’intervista di Miko Lalli, fondatore di The Data Appeal Company, da cui abbiamo preso spunto per raccontarvi queste informazioni.
Il turismo prima e durante il Covid
Avete mai sentito parlare di overtourism? L’Organizzazione Mondiale del Turismo lo ha definito come l’impatto negativo che il turismo, all’interno di una destinazione, ha sulla qualità di vita percepita dei residenti e sull’esperienza del visitatore. Alcune città si erano organizzate per risolvere questo problema: Venezia, ad esempio, aveva installato dei tornelli in modo che potessero entrare solo un numero ragionevole di turisti; ma non tutte le città hanno questa possibilità.
Questa era la condizione della maggior parte delle città, anche italiane, prima del Covid-19. La pandemia ha cambiato tutto radicalmente: città d’arte che, fino al 2019, lottavano contro l’overtourism, negli ultimi anni si sono ritrovate svuotate, con hotel e negozi chiusi.
Idee per cambiare il turismo
Come ha raccontato Mirko Lalli, alcune città hanno creato delle App per facilitare il turista nella sua visita. A Firenze, ad esempio, il comune ha creato questa App con cui voi viaggiatori potrete scoprire, in tempo reale, quanto sono affollati i luoghi della città. In questo modo, avrete la possibilità di scegliere cosa visitare: se il Ponte Vecchio è troppo affollato in quel momento, potrete andare da un’altra parte e visitarlo in un altro momento. È vero, però, che queste app sono un’arma a doppio taglio: alcuni viaggiatori potrebbero essere incuriositi dalla folla e pensare: “Se ci sono così tante persone, ci sarà qualcosa di bello da vedere”.
Un altro modo per evitare il sovraffollamento dei luoghi principali è proporre eventi alternativi, anche poco fuori città. Un evento come il Wine Tour, ad esempio, è un’occasione per far scoprire ai viaggiatori un luogo diverso, in un modo insolito.
I dati del turismo a favore delle città
I dati sono sempre più importanti anche a livello turistico. Le regioni possono utilizzare i dati turistici per prendere decisioni a livello strategico: se la città sa quale tipo di viaggiatore arriverà nel suo territorio, potrà organizzarsi di conseguenza. Un esempio pratico dell’utilizzo di questi dati è il Veneto. È stato costruito un Osservatorio Turistico Regionale Veneto Federato, dove sono inseriti tutti i dati dei visitatori: dati digitali, dati dei telefoni, voli aerei… tutto è messo al servizio degli operatori turistici in modo da mettere in atto delle strategie per rendere unica l’esperienza sul territorio.
Il nuovo cittadino temporaneo
Negli anni sono cambiate le priorità dei viaggiatori. Anche voi, quando prenotate un viaggio, lo organizzate in modo da vivere il più possibile la cultura del luogo? Il cambiamento più grande è proprio la tipologia di vacanza: il turista vuole immergersi nella cultura, conoscere i local, assaggiare i piatti tipici del luogo… e questo è sicuramente un grande vantaggio per l’Italia, vista la sua storia culinaria!
Un altro cambiamento, invece, riguarda la sostenibilità del viaggio: oggi, anche il turismo, sta riducendo il suo impatto sull’ambiente. Un esempio è il caso di Mastercard che, in alcuni paesi del Nord Europa, ha introdotto una carta di credito in cui non c’è un limita di spesa monetario ma c’è un limite di chili di CO₂.
Questi cambiamenti segnano una grande svolta: ogni viaggiatore non è più un semplice turista, ma è un cittadino temporaneo e, quindi, dovrà avere cura del luogo che visita come se fosse anche suo.